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01 mag 2025

Usi e Costumi

di Luciano Caveri

Gli “Usi e Costumi" sono utili per capire l’evoluzione delle società, i cambiamenti nei comportamenti singoli e collettivi, la trasformazione delle identità culturali.

“Usi” passa attraverso diverse discipline, ma alla fine quel che conta è che il termine si riferisca a consuetudini e abitudini diffuse all'interno di una comunità o di un gruppo. Queste pratiche - che ottengono anche in certi casi un valore giuridico - non sono uniformi ma specifiche a particolari gruppi sociali e contesti geografici.

Invece, "costume" è un modo abituale di agire, pensare o comportarsi, sia a livello individuale che collettivo. Un aspetto significativo di "costumi" è la sua dimensione etica, riferendosi alla condotta morale e alle norme di comportamento sociali, ma riguardando anche tradizioni e usanze, riti e cerimonie in connessione con i già citati “usi”.

Due esempi mi colpiscono per rivolgimenti che si affermano. Il primo è un comportamento che viene da un neologismo preso dall’inglese.

Si chiama “petismo”ed è un termine poco usato, ma interessante: deriva da pet (animale domestico) e il suffisso -ismo, che indica una tendenza o un comportamento consolidato.

Si tratta del momento in cui l’amore eccessivo o sproporzionato verso gli animali domestici crea situazioni in cui un cane o un gatto diventano il centro assoluto della vita affettiva di una persona.

Si investono, di conseguenza,energie emotive, tempo e denaro in modo eccessivo (vestiti di lusso per cani, compleanni, trattamenti estetici, ecc.), dando all’animale uno status di figlio.

Si giunge a preferire la compagnia degli animali a quella degli esseri umani con forme persino ossessive e rischio di antropomorfizzazione, cioè trattare gli animali come se fossero persone.

Penso che tutti noi abbiamo conoscenti caduti in questo meccanismo o lanciati sullo stesso percorso.

Il secondo fenomeno - letto in un articolo su Le Monde di Antonien Gratien sono gli amori fra persone e Intelligenza Artificiale: ”Les progrès réalisés à pas de géant dans le domaine de l’informatique, qu’incarnent notamment les prouesses d’un ChatGPT, ont mué l’intelligence artificielle en partenaire de confiance. Au point que certains y voient non seulement un auxiliaire professionnel surdoué, mais aussi une oreille thérapeutique.

Alors, avisées de l’attrait relationnel que représente désormais l’IA, plusieurs dizaines d’entreprises, telles que Character.ai, Candy.ai ou JanitorAI, lancent, depuis quelques années, des programmes taillés pour nouer des liaisons complices, voire galantes, avec leurs usagers – au prix, le plus souvent, d’un abonnement payant”.

Così nascono mondi e rapporti a cavallo fra reale e digitale e l’evoluzione crescente della Realtà Virtuale aprirà scenari ancor più inquietanti: ”Concrètement, la plupart des chatbots intimes fonctionnent de manière similaire. L’utilisateur est libre de sélectionner un personnage prédéfini avec lequel interagir, parmi une galerie de robots dont la vignette de profil peut aussi bien être photoréaliste qu’inspirée du design manga. Seconde option : créer soi-même un avatar, en choisissant son apparence, avant de définir ses « traits de caractère » à l’aide de mots-clés comme, par exemple, « impétueux » ou « tendre ». A partir de ces informations, l’IA personnalise les échanges avec l’usager. Et répond à ses sollicitations sexuelles par le biais de diverses fonctionnalités : appel téléphonique, message vocal, sexting ou envoi d’images et de vidéos à caractère sexuel créées à la demande”.

Mondi entrambi che appaiono come evidente cambi di modi di essere, di comportarsi, di cui essere coscienti e chiedersi se abbiano senso.